Poi è arrivato il colpo di fulmine: “Prima di quella sera ci eravamo spediti tre sms in 15 anni. Una volta lo avevo ringraziato per essere venuto a dire la sua verità sul famoso gol-non gol di Muntari che aveva negato un probabile scudetto al Milan. Gli chiesi se avesse visto la palla dentro e lui rispose che no, ma che se anche l’avesse vista non sarebbe andato dall’arbitro a dargli una mano. Un putiferio, tutti maestrini: ‘Il capitano della Nazionale non può mentire’. Io, invece, gli scrissi: ‘L’ipocrisia dominante mi fa orrore’, finì lì. La clandestinità della storia è durata pochissimo, neanche tre mesi. Entrambi vivevamo una profonda crisi. Ci siamo incontrati in un momento emotivo simile e ci siamo trovati".
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mercoledì 8 giugno 2016
Ilaria D'Amico, doccia fredda a Gigi Buffon: "Fascista e immaturo, poi è arrivato l'amore"
“Subivo lo stereotipo del calciatore. Un po’ per preconcetto, un po’
perché a volte i calciatori ci mettono del loro”. Poi è stato amore, ma
l’opinione di Ilaria D’Amico sul compagno Gigi Buffon
non è era delle migliori: “Gigi per me – ha raccontato a “Vanity Fair” -
era una commistione indefinita tra il campione di cui conoscevo le
gesta e l’immaturo, se non il fascista che una volta, a
Parma, aveva indossato una maglietta con la scritta ‘Boia chi molla’.
Con certi eroi nazionalpopolari capita sempre così. La caz…ta che fai da
ragazzo nel tempo assume una dimensione che, soprattutto se sei
riservato e non ti racconti, tende a farti rimanere sempre uguale nel
corso degli anni”.
Poi è arrivato il colpo di fulmine: “Prima di quella sera ci eravamo spediti tre sms in 15 anni. Una volta lo avevo ringraziato per essere venuto a dire la sua verità sul famoso gol-non gol di Muntari che aveva negato un probabile scudetto al Milan. Gli chiesi se avesse visto la palla dentro e lui rispose che no, ma che se anche l’avesse vista non sarebbe andato dall’arbitro a dargli una mano. Un putiferio, tutti maestrini: ‘Il capitano della Nazionale non può mentire’. Io, invece, gli scrissi: ‘L’ipocrisia dominante mi fa orrore’, finì lì. La clandestinità della storia è durata pochissimo, neanche tre mesi. Entrambi vivevamo una profonda crisi. Ci siamo incontrati in un momento emotivo simile e ci siamo trovati".
Poi è arrivato il colpo di fulmine: “Prima di quella sera ci eravamo spediti tre sms in 15 anni. Una volta lo avevo ringraziato per essere venuto a dire la sua verità sul famoso gol-non gol di Muntari che aveva negato un probabile scudetto al Milan. Gli chiesi se avesse visto la palla dentro e lui rispose che no, ma che se anche l’avesse vista non sarebbe andato dall’arbitro a dargli una mano. Un putiferio, tutti maestrini: ‘Il capitano della Nazionale non può mentire’. Io, invece, gli scrissi: ‘L’ipocrisia dominante mi fa orrore’, finì lì. La clandestinità della storia è durata pochissimo, neanche tre mesi. Entrambi vivevamo una profonda crisi. Ci siamo incontrati in un momento emotivo simile e ci siamo trovati".
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